Lula ultimo atto: condannato per corruzione. Fine del mito della sinistra latino americana, romantica e incorruttibile

È finita. A maggioranza – 6 giudici contro 5 – il Tribunale Supremo Federale del Brasile ha respinto la richiesta di habeas corpus presentata dall’ex Presidente della Repubblica Luiz Inácio Lula da Silva.

In primo grado Lula era stato condannato a nove anni di carcere per corruzione passiva e riciclaggio. In appello la condanna è salita a 12 anni e 1 mese. Per evitare il carcere prima dell’esperimento di tutti i ricorsi Lula, aveva presentato istanza di libertà provvisoria al Tribunale Supremo.

Il massimo organo giudiziario brasiliano ha deciso che Lula Lula dovrà andare in carcere, senza attendere le ulteriori fasi processuali.

La sentenza è un duro colpo per la credibilità del Partito dei Lavoratori. A ottobre si terranno le elezioni presidenziali e il Partito dovrà fare a meno di Lula.

Non era mai successo che un ex Presidente del Brasile fosse condannato per corruzione

Lula è stato condannato per aver aver ricevuto un attico di 240 metri quadrati, mobili compresi, in cambio di interventi per aggiudicare diverse gare di appalto. Anche in Brasile la casa è galeotta, come sanno bene diversi politici nostrani…

L’operazione di polizia che ha condotto a processare Lula, denominata Lava Jato (in italiano: Operazione Autolavaggio), ha portato alla luce una vera e propria tangentopoli brasiliana. Un sistema di tangenti per molti miliardi di euro, veicolata tramite l’azienda petrolifera statale Petrobras, con diffuse ramificazioni anche in altri paesi del Sud America.

La fine ingloriosa di Lula non è solo la sconfitta dell’operaio, del sindacalista che ha scalato tutti i gradini fino alla Presidenza de Brasile. È la fine dell’idea che i politici di sinistra siano antropologicamente superiori. Che siano naturalmente incapaci di rubare perché dediti solo al bene comune.

Con la sentenza del Tribunale Supremo svanisce la figura romantica del politico di sinistra latino-americano. Una figura che la narrativa progressista tradizionalmente contrappone, per asserita rettitudine e onestà, ai Somoza, ai Noriega, ai Pinochet. Una figura che tanto ha ispirato la sinistra italiana ed europea.

Muore la narrativa della naturale onestà del politico di sinistra

Cade un mito, tramonta il modello della sinistra onesta e pulita in Sud America. E si aspetta di vedere quando toccherà alla Cuba dei Castro.

Questo articolo è pubblicato anche su ItaliaNotizie24.it